L’attesa è finita. Ieri è uscito il reboot di Sex and the City, “And Just Like That”. Dopo tanto tam tam mediatico, foto centellinate nel tempo e addirittura scene fake per depistare i fan ed evitare di svelare la trama, finalmente sono andati in onda i due primi episodi nella versione originale. E non sono come nessuna patita della serie se li aspettava, anzi.
C’è chi si è messa la sveglia per guardarli in contemporanea con l’America, altre hanno deciso di gustarseli la sera e alcune hanno invece scelto di attendere ancora un po’ per vederle in italiano e senza sottotitoli.
Per chi non ha resistito all’attesa, le sorprese non sono mancate e -purtroppo- non sono state per niente piacevoli. Non stiamo parlando dell’assenza di Samantha Jones, che già da tempo si sapeva non avrebbe partecipato alla nuova serie, ma di un vero “twist” su uno dei protagonisti principali, tra i più controversi, ma anche più amati.
Mr.Big&Carrie: un vero colpo al cuore
Anche se tutta la trama ha sempre girato sulle avventure e disavventure delle 4 ex ragazze di New York, la storia che nel tempo ci ha fatto innamorare, anche arrabbiare, ma sempre sognare è quella tra Carrie e John James Preston, “Mr. Big”.
Più che un incontro il loro è stato uno scontro: nel primo episodio, mentre cammina per Manhattan, Bradshaw va sbattere accidentalmente con un affascinante sconosciuto, il cui nome verrà svelato solo al termine dell’ultima stagione. Quindi per tutte diventa fin da subito il mitico Mr.Big.
Perché questo soprannome? Niente malizia: si riferisce al suo status di “grande magnate, grande nave da sogno, e soprattutto fuori dalla portata (di Carrie)”, secondo uno dei dialoghi della serie.
I due iniziano a incontrarsi casualmente nei locali più cool della città, finché Big propone di “scontrarsi di proposito”, invitandola ad un primo appuntamento.
E da lì inizia una delle relazioni più controverse e appassionate della storia delle serie tv. Sì diciamo anche tossica, per i pessimi comportamenti che spesso hanno avuto entrambi, soprattutto lui. Eh già, perché mentre iniziavano a stare assieme seriamente, Big decide di trasferirsi a Parigi senza includere Carrie nei suoi piani. Poi sposa un’altra donna, la bella e giovane Natasha, per poi tradirla con Carrie e riprendere una storia con lei. Nel film per il grande schermo, anche se con una richiesta poco romantica, le propone di sposarsi. Ma arrivati al giorno delle nozze l’abbandona all’altare, per poi riconquistarla e richiederle la mano, o meglio il piede, infilandole un favoloso paio di Manolo Blahnik blu. Così finalmente diventano marito e moglie e siamo già alla seconda pellicola. Ma lei durante un viaggio ad Abu Dhabi con le amiche, nel souk, incontra il suo ex Aidan, con cui si scambia un bacio appassionato. Ma si pente subito e tornata a New York svuota il sacco con Big e decide che è lui l’unico uomo della sua vita.
“Eternamente tuo, eternamente mia, eternamente nostri”. Era questa la promessa di amore che Carrie e John si erano scambiati. E noi volevamo che fosse così questa favola moderna, in cui molte si erano rispecchiate, con questo happy end, sofferto e meritato.
Così dopo 6 stagioni tv e due film, “And Just Like That” sarebbe stata la celebrazione di questa relazione, finalmente assestata e all’insegna della serenità.
Perché a 50 e passa anni ti aspetti che si depongano le armi, ci si conosca bene bene e si sia trovata la giusta formula per stare al meglio assieme, ridendo anche dei difetti reciproci e trovando i giusti compromessi per godersi il tempo di coppia.
Invece no. Neanche questa volta le cose sono andate così. Anzi il dramma della vita è esploso in questa nuova serie, nel modo più tragico che si poteva immaginare.
Ecco il Big spoiler nessuno poteva ipotizzare: alla fine del primo episodio Big muore. Un infarto dopo una sessione di fitness e Carrie fa giusto in tempo a tornare a casa, per prenderlo tra le sue braccia prima del suo ultimo respiro.
Uno shock ammettiamolo. Ho pianto, lo confesso senza vergogna, immagino anche molte di voi. Non solo per lo spettacolo sul dolore della morte che irrompe prepotente nella finzione della vita. Ma anche perché una uscita di scena così John non se la meritava. Certo che fosse stato un’idiota con Carrie, come una delle partecipanti al funerale sottolinea, questo lo sappiamo tutte, ma, almeno per me, non sarebbe stato meglio mandarlo lontano, magari a Londra come hanno fatto con Samantha? Anche con una nuova donna, sì, ma non sancire così la fine della sua vita.
Perché la sua morte è il termine ineluttabile di una storia d’amore a cui eravamo abituate. Fatta di addii e di ritorni, di attese e di speranze, che poteva continuare all’infinito, con una sola certezza: prima o poi Carrie e Big sarebbero tornati assieme. Perché l’avevano sempre fatto.
Invece questa volta è veramente “The End” e nel modo più triste e angosciante, che nessuno si sarebbe mai aspettato da una serie, che se pur non lo è mai stata fino in fondo, veniva percepita come una commedia.
Finisce un’era, finisce un pezzo della giovinezza di chi ha vissuto SATC immedesimandosi a tratti con le loro avventure, finisce un amore che avremmo voluto durasse per sempre nel nostro immaginario. Perché per quell’amore si era lottato, sofferto e goduto. Con quell’amore si era cresciuti ed evoluti e quell’amore aveva fatto fare cose inimmaginabili, superando limiti e barriere, anche interiori.
Un po’ come si fa quando si ama davvero e quando si capisce che nessuno è perfetto, ma restiamo lo stesso e continuiamo a sceglierci giorno per giorno. Al di là dei difetti, delle incomprensioni e delle discussioni.
Più che uno show, la loro storia d’amore è stato un’icona, imperfetta è vero, proprio come la vita vera. Un mito sulle relazioni di coppia che seppur combattute e a tratti malsane, possono alla fine scoprire una loro forma di stare al mondo, trovando una loro risoluzione e redenzione.
Sono una giornalista freelance e mi occupo di lifestyle, scrivendo negli anni per diverse riviste femminili come Cosmopolitan, Gioia! e Donna Moderna, ma anche su siti come l’HuffPost e Foxlife. Ora mi potete leggere su D de La Repubblica e Moda.it, Marie Claire e Dove Viaggi del Corriere della Sera.